domenica 13 gennaio 2013

Riflettere sull'uomo e sulla società. Un anno dopo il naufragio della Costa Concordia

Nave Costa Concordia naufragata sulla costa est dell'isola del Giglio
13 gennagio 2013.
1 anno dal naufragio della Costa Concordia.

Un'occasione per riflettere, ancora una volta, sulle colpe che l'uomo ha avuto.

La colpa del comandante, sul disastro della nave, è quasi totale.

Ancora oggi, e come fu anche nell'altro grande disastro marittimo del Titanic 101 anni fa, i vari errori delle persone sono rimasti come uniche cause di queste disgrazie.


Allora su questo pongo una riflessione: Siamo arrivati al progresso della società grazie all'intelletto umano, alle nostre sapienze, alle nostre intuizioni e al nostro talento, ma spesso abbiamo dovuto imparare anche dai nostri errori per far si che certe cose non succedessero più, e così siamo cresciuti sotto certi aspetti, ma non ancora in tutto.
Adesso tutto è quasi possibile, in futuro forse tutto sarà possibile; ma come la storia ci ha insegnato siamo uomini e quindi non siamo infallibili, anche se abbiamo a disposizione gli ultimi ritrovati tecnologici; vedi infatti l'esempio del Titanic nei primi anni del ventesimo secolo e vedi l'esempio della Concordia nel 2012.
Questa nostra società ci sta dicendo che siamo uomini capaci di tutto e che possiamo prenderci qualsiasi libertà, ma la libertà e il progresso non possono essere visti come l'unica e solenne cosa; tutti e due questi aspetti sono importantissimi è vero, ma noi uomini non dobbiamo mai dimenticarci qual'è la nostra natura e non dobbiamo tentare di andare a demolire quelli che sono i pilastri e i valori che hanno fondato la nostra società, altrimenti essa poi si rivelerà instabile e alla fine crollerà.

Il progresso deve avanzare senza però arrivare all'eccesso perché quello poi rivolgerà l'uomo contro se stesso, contro la propria natura.

Tale riflessione si riferisce a tutti gli ambiti, siano essi tecnologici, sociali, politici, scientifici, religiosi ecc... tutti.

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